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Da quando Fabio ed io abbiamo abbracciato a pieno la vita da nomadi digitali, siamo spesso interpellati sulla ‘formula magica’ per intraprendere questo percorso unico. Ma chi sono esattamente i nomadi digitali? Semplicemente, individui che svolgono il loro lavoro in modalità remota, senza la necessità di un luogo fisso. Si tratta di un mondo di professioni che, grazie all’ampia espansione del web, sono nate e cresciute in pochissimo tempo. Personalmente, sono un prodotto di questa incredibile evoluzione.
Oggi, le mie occupazioni sono completamente remote, il che mi ha permesso di abbracciare appieno lo stile di vita del nomade digitale. Nel corso di questo articolo, vi guiderò attraverso il mio viaggio, condividendo consigli preziosi e idee innovative su come potete trasformare il vostro sogno di diventare nomadi digitali in realtà!
Dopo la laurea triennale in comunicazione ho fatto un corso gratuito regionale come “addetto al back office”. Nel frattempo gestivo le pagine social di alcune attività che svolgevo nel mio tempo libero come fotografa e dread maker.
Questa esperienza mi ha permesso di acquisire un’infarinatura di conoscenze nel campo. In altre parole, sapevo dove mettere le mani!
La mia prima esperienza di stage è stata in un ufficio che gestiva rapporti internazionali. Qui, ho proposto di rifare il sito web, le fotografie e le pagine social, e la mia iniziativa non è passata inosservata. I proprietari di un’agenzia di marketing, con cui l’ufficio era in contatto, hanno notato le mie competenze e mi hanno offerto un tirocinio che mi ha spalancato le porte del mondo delle agenzie di marketing.
Questo accadeva nel 2015, quando molti credevano che Facebook fosse destinato a scomparire in breve tempo. Trovo importante sottolineare questo perché oggi ci sono molte più opportunità formative e carriere per diventare un Social Media Manager.
Un tempo, il Social Media Manager (SMM) si occupava semplicemente della gestione dei post sui social media per aziende, attività commerciali e personaggi pubblici. Oggi, il ruolo si è evoluto assieme alle piattaforme social: gestiamo anche la pubblicità sui social media, che è diventata fondamentale per emergere nel mondo digitale. Ecco dove entrano in gioco competenze di marketing, analisi statistiche, conoscenze di psicologia, passione per i social e molto altro. Insomma, essere un SMM nel 2023 non è affatto semplice. È necessario studiare, rimanere aggiornati e, soprattutto, essere competitivi, perché, come ho sempre detto, “ci sono più Social Media Manager che pagine da gestire”.
Purtroppo, spesso siamo ancora visti come quelli che “scrivono post su Facebook”, e ottenere un compenso adeguato può essere una sfida. Per questo motivo, quando lavoravo in agenzia, dopo l’orario di lavoro, ho iniziato a gestire altri clienti: avere amici con ristoranti e negozi può rivelarsi un’ottima opportunità! Attraverso ritenute d’acconto, sono riuscita a creare un lavoro “mio”. Ho imparato a realizzare siti web professionali e a gestire i clienti in modo autonomo, senza l’appoggio di un’agenzia.
In agenzia, oltre a ricevere un salario modesto, trovavo difficile gestire gli orari stressanti che richiedevano straordinari non retribuiti e capi che conoscevano meno di me il mondo dei social. Dopo sette anni, otto cambi di agenzie, e innumerevoli clienti gestiti con ritenuta d’acconto, ho finalmente deciso di aprire partita IVA.
La decisione di buttarsi a capofitto dopo anni da dipendente con stipendio assicurato non è stata semplice. Ho trovato il coraggio di farlo quando il mio profilo Instagram ha iniziato a crescere, grazie alle inserzioni che ho creato in qualità di Social Media Manager. La mia community si è ampliata e con essa le collaborazioni, che mi hanno portato a un secondo lavoro: quello di Content Creator.
Colgo l’occasione per sottolineare che, nonostante io sia conosciuta come influencer, la mia professione è quella di Social Media Manager ed esperta di marketing. Quotidianamente, gestisco profili social per aziende e privati, creo e gestisco campagne pubblicitarie sui social media, sviluppo siti web e offro consulenze su vari aspetti del mondo digitale. È un lavoro che adoro e al quale mi dedico con impegno e professionalità. Anzi, colgo anche l’occasione per ricordarvi che se siete interessati a saperne di più o se avete bisogno di assistenza per la vostra presenza online, potete contattarmi per un preventivo senza impegno! 🙂
L’etichetta può variare: influencer, content creator, o come direbbe qualcuno, “imprenditori digitali“. In pratica, queste persone, vengono contattate e pagate dai marchi per creare contenuti video e foto. In parole povere, un brand paga per avere stories e foto che promuovono il loro prodotto. Anche io mi sono tuffata in questo mondo e, devo ammetterlo, creare contenuti non è facile come potrebbe sembrare. È fondamentale saper comunicare con la propria community, essere creativi, essere sempre aggiornati e “sul pezzo”, sapere come montare video, modificare foto e molto altro ancora. Queste sono competenze necessarie che non tutti hanno.
Un altro aspetto cruciale è la selezione delle collaborazioni: non è possibile accettare ogni proposta. La tua community si fida di te e devi saper dire di no a certe collaborazioni. Promuovere prodotti di scarsa qualità può minare la fiducia che hai costruito con i tuoi follower. Io fortunatamente ho trovato un’ottima soluzione con l’Amazon Influencer Program, grazie al quale ho la libertà di consigliare solo i prodotti in cui credo veramente e che utilizzo. Questo approccio mi permette di mantenere la fiducia della mia community promuovendo solo prodotti di alta qualità (non promuoverò mai prodotti che non mi piacciono per capirci) e riesco al tempo stesso ad avere un piccolo guadagno.
Come ho anticipato, sono riuscita a diventare una content creator grazie alle mie competenze di Social Media Manager: ho promosso i miei contenuti in modo professionale, esattamente come farei per un cliente, basandomi su una logica e una conoscenza approfondita dei social media. Infatti, vi potrebbe ancora capire di vedere una mia stories o post sponsorizzato in Instagram, sono semplicemente io che promuovo il mio lavoro e profilo. 🙂
Ho avuto la possibilità di incontrare numerosi nomadi digitali, e una domanda ricorrente è: “Che lavoro fai?” Sì, perché anche noi siamo curiosi di sapere cosa fanno gli altri nomadi digitali! Ecco alcuni lavori che possono essere svolti da remoto e che potrebbero farvi diventare nomadi digitali.
Durante la mia esperienza nelle agenzie, ho lavorato a stretto contatto con i graphic designer. Un Social Media Manager ha bisogno di grafiche, illustrazioni, fotomontaggi e immagini pubblicitarie. Conosco molti designer che collaborano con agenzie digitali da remoto. Quindi, se possedete queste competenze, creare un profilo LinkedIn accattivante e inviare il vostro CV a diverse agenzie di marketing potrebbe essere una buona mossa!
La fotografia è un’altra professione che si presta molto bene al lavoro in remoto. I fotografi possono viaggiare per il mondo catturando immagini per aziende, riviste, siti web o clienti privati. Questo può includere la fotografia di viaggio, la fotografia di matrimoni, la fotografia di prodotti, la fotografia di eventi e molto altro. Puoi anche vendere le tue foto su siti di stock photography o creare il tuo sito web per vendere stampe delle tue opere.
Se amate scrivere, questo paragrafo potrebbe interessarvi. Molti scrittori sono diventati nomadi digitali, lavorando in splendide località di mare o in tranquille baite in montagna. Proponetevi ad aziende inviando alcuni dei vostri testi o articoli. Ci sono molte aziende che cercano scrittori per blog o riviste online.
Avere una buona padronanza di una o più lingue straniere può aprirvi le porte alla carriera di traduttore, che può essere esercitata da remoto. Potete inviare il vostro CV a case editrici, riviste online o agenzie di traduzione. Ricordatevi sempre la cara vecchia ricerca “cerca lavoro traduttore da remoto”
Detto da una social media manager: video sono fondamentali nel panorama dei social media attuale. Le aziende, consapevoli dell’importanza dei video, cercano spesso professionisti in grado di creare contenuti per i loro siti web, eventi e social media. Se siete abili nel montaggio video, proponetevi ad aziende potenzialmente interessate.
Ebbene sì, i siti web esistono ancora e vengono visitati frequentemente. Personalmente, incoraggio sempre la mia community a visitare i siti web degli hotel per prenotare le camere. Molti ristoranti hanno anche il menu online con recensioni, che sono sempre utili quando un utente deve prendere una decisione. In questo preciso momento, voi stessi siete su un sito web! Qui entra in gioco il ruolo del web developer. Come accennato prima, io e Fabio ci occupiamo della creazione di siti web, ma ci limitiamo a quelli “vetrina”, dedicati a piccole attività che desiderano un sito semplice e facilmente gestibile in autonomia. I web developer, invece, creano siti web su misura e completamente personalizzati, dove ogni aspetto è scritto in codice e ogni richiesta del cliente può diventare realtà. È un lavoro ben retribuito e che può essere svolto da qualsiasi parte del mondo.
Ho pensato a questa professione perché a Bangkok abbiamo conosciuto un personal trainer che è anche un nomade digitale! Dopo un periodo iniziale in cui aveva clienti fissi che vedeva di persona, ha iniziato a costruire un pubblico su YouTube e, quando ha capito di avere un buon numero di clienti abituali, ha iniziato a viaggiare per il mondo. Ora, i suoi clienti fanno lezioni private con lui tramite Zoom. La trovo davvero una super idea! Torni a casa alle 8 di sera e non hai voglia di andare in palestra? Nessun problema, il tuo personal trainer ti aspetta in diretta da Bangkok e tu puoi fare attività fisica comodamente da casa, mentre lui gira il mondo!
Molti servizi online necessitano di un team di supporto per i clienti che può operare in orari e fusi orari diversi. Questo può essere un’opzione ideale se ti piace lavorare con le persone e aiutare a risolvere i problemi dei clienti.
Se stai leggendo questo articolo, è probabile che tu stia attraversando emozioni che ho sperimentato anch’io. Ansia, frustrazione, la sensazione di sentirsi fuori posto. La frase che tutti mi ripetevano era “così che vanno le cose, è la vita”.
Parlo a te che mi leggi, credimi, ho lottato con me stessa cercando di interiorizzare l’idea che “questa è la vita”. Ma poi ho ceduto perchè io non sono ‘tutti’. Gli altri non possono decidere come devo vivere la mia vita. Non possono stabilire che la loro normalità debba essere anche la mia. Sono diventata una nomade digitale perché stavo male, sia fisicamente che emotivamente, e cambiare vita era diventato un bisogno, non solo un’opzione.
Sappi però che non sarà affatto un percorso facile. Trovare clienti non è per nulla semplice. Dire addio a un posto di lavoro stabile è difficile. Lasciare la propria casa, sapendo che non ne hai un’altra da cui partire, è una sfida importante. Spiegare alla tua famiglia che stai lasciando tutto e ti stai imbarcando in questa avventura, cercando di farlo accettare, non è affatto semplice. Tutto questo sarà davvero difficile.
Ma se senti di essere pronto a mettercela tutta, a dare il massimo, non posso fare altro che mandarti un caloroso abbraccio virtuale e incoraggiarti a tenere duro, a metterti in gioco proprio come ho fatto io.
Perché sì, è vero, ci saranno giornate difficili, momenti in cui potresti dubitare di te stesso. Ma credimi, i giorni belli, quelli pieni di soddisfazioni e ricchi di esperienze indimenticabili, saranno molti, molti di più.
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